La perfezione delle formule appare come una riflessione in versi sulla poesia nella quale, però, Scalise conferma in pieno la velocità asciutta del suo stile, la grande intelligenza e l’ironia estrosa del suo pensiero poetico, il che gli consente di rendere lieve e vivace, concreto nelle situazioni che introduce, un tema non proprio agevole. Basti pensare, per esempio, a certe uscite epigrammatiche inserite nel corpo del testo, per averne la più felice prova: “La poesia non è un atto di dolore, anche se solo l’angoscia è una giusta / consigliera”.
Ma in questo libro, più ancora che dalla riflessione sulla poesia, Scalise sembra preso dall’osservazione e dalla considerazione sul tempo. O dal rapporto che esiste fra tempo e poesia. Già nel primo testo avverte che “tutto è premonizione”, poi si figura “quel rapido gesto / che rende presente il presente”. Ma il passato rigurgita senza fine, e infatti si continua a parlare di “eventi scomparsi”, di “sensazioni già vissute”. Del resto non siamo che “uomini vestiti di tempo”, ben consapevoli del nostro poco essere: è sempre il tempo / e la sua successione / a configurare la miseria del presente. Ma, appunto, si può cogliere un legame tra questi due temi forti del libro, e infatti l’autore dice con chiarezza: “lo scorrere delle ore è quasi parallelo / alla scelta dei versi, / tempo e poesia sono sentimentalmente / legati”.
Beffardo e malinconico, Scalise ci offre – nei ritmi della sua scrittura, nei meccanismi del suo ragionare in versi – un nuovo eccellente esempio di come nell’imperfezione della nostra mente, nel suo essere luminosa e orrendamente monca, possano coesistere, possano comporsi fino confondersi, razionalità e assurdo, percorsi logici e spirali d’insensatezza.
Gregorio Scalise (Catanzaro, 1939 – Bologna 2020) è poeta, drammaturgo e scrittore. Ha pubblicato le seguenti opere di poesia: A capo (Geiger, 1968), L’erba al suo erbario (Geiger, 1969), Poemetti nel Quaderno collettivo n.1 (Guanda, 1977), La resistenza dell’aria (Mondadori, 1982), Gli artisti (Lunario nuovo 1986), Danny Rose (Amadeus, 1989), Poesie dagli anni ‘90 (Orizzonti meridionali, 1997), Controcanti (Quaderni del circolo degli artisti, Faenza 2001), Nell’ombra nel vento (Art, 2005), Opera-opera poesie scelte 1968-2007 (Luca Sossella editore, 2007).
È incluso in antologie italiane e straniere.
Le opere di saggistica sono: Bruciapensieri (Il cavaliere azzurro, 1983), Ma cosa c’è da ridere (Synergon, 1993), Talk show system (Synergon, 1995), Pensieri sulla guerra (Gruppi consiliari Verdi (a cura di), Bologna 2000), La contraddizione iniziale (Nuova Editrice Magenta, 2006).
Per il teatro ha scritto tra gli altri i testi Il pupazzo azzurro (1979), Milena risponde a Kafka (1986); Marylin 5 agosto (1988), Tutte le donne del viaggiatore (2000), Sartre (2007), Richiesta di danni alla sinistra (2007).
Libri della stessa collana
La casa editrice
Servizi
- Arti grafiche
- Invia i tuoi inediti
- L'angolo degli inediti
- Link Utili
Contatti
- Via Pietro Mascagni, 21
- 21022 Azzate (VA)
- ITALIA
- info@stampa2009.it
© 2023 Stampa 2009 di Borroni Marco Andrea | Via Pietro Mascagni, 21 | 21022 Azzate (VA) | Italia
Tel. +39 0332 454325 | info@stampa2009.it | Partita IVA 03103730127 | Privacy Policy | Cookie Policy
© 2023 Stampa 2009 s.r.l. con socio unico – Via Pietro Mascagni, 21 – 21022 Avezzate Varese – Italia
Tel. 00000000 – info@stampa2009.it – Registro Imprese/Codice fiscale/Partita IVA 000000 – C.C.I.A.A. di Milano REA n. 0000 – Termini e Condizioni – Privacy Policy – Cookie Policy