Nel vario intreccio di una realtà in fondo ordinaria e opaca, Alberto Bertoni non interrompe mai la sua vitale ricerca di una luce che gli sia propria, che autenticamente gli appartenga e che nella sua giusta inclinazione conferisca un senso non aleatorio all’esserci. E i suoi versi, così pastosi e felicemente comunicativi, quanto mai ricchi di figure, situazioni, luoghi e personaggi, ci confermano che è in effetti la poesia a emanare questa luce, se non lo è essa stessa. E Bertoni la cerca e la rinviene nelle piccole vicende del presente o di una memoria appena increspata dalla fantasia. Offre dediche a poeti, convoca sulla pagina Ridolini, Keaton o Monet, in un’epoca che ci consegna a un “destino informatico”, in un contesto fatto di “attese improbabili” , lontano da “una vera vita di natura”. È un letterato, uno studioso, ma nell’avventura poetica riesce a essere un fine osservatore con la generosità schietta di un testimone coinvolto, tra disillusione e vivi residui di speranza e di aperta emozione quotidiana.
Di questa edizione 300 copie sono numerate a mano.
Alberto Bertoni è nato a Modena nel 1955 e insegna Letteratura italiana contemporanea e Prosa e generi narrativi del Novecento nell’Università di Bologna. In poesia, spiccano le tre edizioni di Ricordi di Alzheimer (Book, Ferrara 2008, 2012, 2016). Sul versante critico, è autore di diversi articoli, interventi militanti, saggi e volumi di argomento novecentesco. In particolare si devono ricordare i libri pubblicati per le edizioni de il Mulino, dalla curatela dei Taccuini 1915-1921 inediti di F.T. Marinetti a La poesia contemporanea (2012).
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