Un’originalissima escursione nella storia, un’invenzione poetica in cui appare nientemeno che la grande figura di Franz Kafka, già oltre la sua morte, in un onirico viaggio in Palestina. E insieme a questa appare una figura paterna, quella del poeta stesso, nel senso della sua presenza e scomparsa nel tempo. Un intreccio coinvolgente, ricco di movimenti narrativi, sempre in bilico tra immaginario ed esperienza, secondo uno stile inconfondibile, fatto di parole essenziali e perfettamente scandite, rivela la cifra lirica che sorregge il racconto e la profondità si manifesta nell’elegante misura comunicativa del linguaggio. Un primo capitolo importante del nuovo lavoro di uno dei nostri maggiori poeti.
Di questa edizione 300 copie sono numerate a mano.
Mario Santagostini, poeta e critico, è nato a Milano, dove vive, nel 1951. Ha esordito ventenne con la raccolta Uscire di città, poi riedita da Stampa 2009 nel 2012. Questi gli altri suoi libri di versi: Come rosata linea (Società di poesia, 1981), L’Olimpiade del ’40 (Mondadori, 1994), L’idea del bene (Guanda, 2001), Versi del malanimo (Mondadori, 2007), Felicità senza soggetto (Mondadori, 2014). Ha inoltre scritto il saggio Manuale del poeta (1988) e curato l’antologia I poeti di vent’anni (Stampa, 2001). Ha tradotto dal latino (Inni Ambrosiani, Inni Cistercensi) e dal tedesco (Goethe, Kleist, Chamisso). Ha collaborato alle pagine letterarie e artistiche di vari quotidiani.
È membro della giuria del Premio di Poesia Mauro Maconi.
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