Massimo Gallo ha perlustrato vari territori, ha praticato forme diverse dell’esperienza e del linguaggio, prima di approdare all’esito poetico di questa sua Memoria liquida. Un esordio maturo, nel quale soprattutto emerge, fin dalla prima lettura, una sorprendente energia, una viva forza reattiva nei confronti del reale, del mondo circostante, dell’epoca alla quale l’autore vorrebbe chiedere ben altro, rispetto a quanto invece riceve. Gallo spazia su territori diversi senza compiacimenti e senza perdere tensione, utilizzando i dati di cronaca per impostare la sua voce secondo un registro lirico. Ma sa anche riflettere senza enfasi su ciò che in fondo è il sottile filo conduttore interno della sua coscienza e del suo lavoro, e cioè il depositarsi del succo di ogni esperienza sul fondo assorbente della memoria.
Massimo Gallo, nasce e vive a Roma. Per anni, da non professionista, ha lavorato nell’ambiente artistico e gran parte della sua attività artistica si fonda sullo studio dell’immagine in movimento e sull’utilizzo della stessa affiancata alla parola detta o recitata. Parallelamente allo studio dell’immagine in movimento e per circa due decenni, Massimo Gallo ha prodotto molto materiale testuale fra cui racconti brevi, monologhi per il teatro, scritti di poesia e prosa, la cui pubblicazione è sempre stata rimandata.
Nel 2011 ha pubblicato la plaquette in prosa Io non posso.
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