Carmelo Pistillo è anche uomo di teatro e narratore, in grado dunque di spaziare in varie direzioni utilizzando linguaggi e forme diversi. Nella sua poesia, pur nell’attenzione che riserva al verso, alla scansione della frase, al lettore sembra invariabilmente di udire una voce che rimanda a un’espressività orale, o a movimenti musicali. In forte evidenza il tema d’amore, della camera d’amore appunto, in cui la sua voce risuona netta e bene impostata. Amore in un «miraggio d’intimità», ma anche ininterrotto viaggio, per oltrepassare «la stretta del giorno». Interessante è assistere ai mutamenti di registro verso una dizione più asciutta, pur nell’esposizione narrativa di figure e situazioni concrete. In tal senso Pistillo prosegue con il racconto dell’uomo nella nebbia capace di offrirci una sua centrale meditazione: «Sento che devo voltare / le spalle a qualunque liturgia e pietà, seguire l’oltranza / che dilaga tra le preghiere più dimesse e stolte. / Sulle spalle ho il peso / di una notte incompiuta». Qui si innesta l’osservazione della complessità, che diviene il motivo esistenziale di fondo, anche nella ripresa di toni più aperti negli ultimi movimenti di questa raccolta.
Carmelo Pistillo ha esordito come poeta, presentato da Antonio Porta su «Alfabeta» nel 1982. Queste le sue raccolte di poesia: La locanda della chiglia (1986), L’impalcatura (1992), Quaderno senza righe (2008), I ponti, i cerchi (2011), Le due versioni del cielo (2013). È del 2015 l’antologia Perché tu mi dici: poeta?, che riunisce il “teatro di poesia” realizzato negli anni Ottanta insieme ad Antonio Porta. Fra le sue opere teatrali vanno almeno ricordati i drammi Mabuse (2009) e Passione Van Gogh (2014). Come narratore ha pubblicato il volume di racconti Ti dico che non ho sognato (2012) e il romanzo Un uomo a piedi (2017). È del 2020 il suo libro dedicato a Una stagione all’inferno di Rimbaud.
Premi e Riconoscimenti
VINCITORE PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI COMO 2021 PER LA POESIA EDITA
Recensioni