Una testimonianza di emozione e dolore, realizzata in un ampio resoconto di vicende, ma anche nella più asciutta sintesi che sigilla il senso di un'esperienza. Questo libro di Lucrezia Lerro, il suo primo pienamente maturo, si muove oscillando con naturalezza tra narrazione in versi e concisione lirica. Un lirismo sempre felicemente contaminato dalla concretezza del reale, dall'asprezza delle cose. Lerro è nota autrice di romanzi, dove ha già espresso le sue ossessioni strutturali, i motivi di un vivere tra felicità e angoscia che ritroviamo in questi versi, dove però la tensione del sentire sgorga con maggiore energia e l'inquietudine emerge vistosa, tanto che spesso il realismo dai contorni quasi espressionistici di questa poesia, sembra sfociare in una dimensione ulteriore di visionarietà. È anche interessante seguire la geografia di Lerro, che si muove dalla provincia salernitana per spaziare nella penisola, Torino, Milano, Firenze, Roma, Gorizia. Una geografia dove si agita la realtà turbata dell'autrice, a volte furiosa, a tratti disperata, ma sempre pronta a rinascere, a trovare la verità di un nuovo conforto e di una nuova adesione all'esserci, tenera e sensibilissima.
Lucrezia Lerro è nata a Omignano in provincia di Salerno nel 1977. Vive e lavora a Milano. Ha pubblicato i romanzi Certi giorni sono felice (peQuod, 2005 – Bompiani, 2008); Il rimedio perfetto (2007), La più bella del mondo (2008), La bambina che disegnava cuori (2010), Sul fondo del mare c'è una vita leggera (2012), tutti per Bompiani; La confraternita delle puttane (Mondadori, 2013). Sue poesie sono apparse su «Nuovi Argomenti» (2004), «Almanacco dello Specchio» (2006) e nell'antologia Nuovissima poesia italiana (Mondadori, 2004). Con L'amore dei nuotatori (peQuod, 2010) ha vinto il Premio di Poesia Mauro Maconi 2011 – sezione giovani autori.
Premi e Riconoscimenti
PREMIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI COMO 2015 SEZIONE POESIA EDITA (EX AEQUO)
PREMIO LAURENTUM 2014 SEZIONE POESIA EDITA
Recensioni