Rosita Copioli ci sorprende con questi suoi nuovi versi per la vitalità reattiva, per l’energia e la varietà con la quale mostra di sapersi ancora una volta rinnovare. Tutto questo, beninteso, restando fedele a se stessa, ai suoi modi, e dunque alla chiarezza classica, esemplare, della sua pronuncia, alla presenza irrinunciabile del mare, dal quale inizia la sua nuova avventura espressiva. Il suo percorso, da quello che poteva apparire come giusta indignazione alla volgarità o alla gravità del presente, si sposta più in profondo, sul piano di una riflessione sul senso dell’esistere autentico, che si può forse cogliere nell’irripetibile unicità del nostro passaggio, nel quale risiedono al tempo stesso, l’alto valore e l’angoscia della perdita.
Rosita Copioli è nata a Riccione, vive a Rimini. Ha pubblicato prose (tra cui La previsione dei sogni, Medusa, 2002), saggi, drammi, testi storici e le seguenti raccolte di poesie: Splendida lumina solis (Forum, 1979); Furore delle rose (Guanda, 1989); Elena (Guanda, 1996); Il postino fedele (Mondadori, 2008). Ha diretto la rivista «L’altro versante» (1979-1989). Ha curato e tradotto Yeats (Il crepuscolo celtico, Theoria, 1987; Anima Mundi. Saggi sul mito e sulla letteratura, Guanda, 1988; La rosa segreta. I racconti, Guanda, 1995); Saffo (Più oro dell’oro, Medusa, 2006), e curato opere di Leopardi (Discorso di un italiano intorno alla poesia romantica, Rizzoli, 1998), Goethe (Gli anni di viaggio di Wilhelm Meister, o i Rinuncianti, Medusa, 2005), Flaubert (La prima Madame Bovary, Medusa, 2007).
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