Opera prima di Andrea Ponso. Di lui, Mario Santagostini scrive che predilige, nelle sue perlustrazioni in anfratti minimi, le discese “verso il basso, l’inoltrarsi nelle zone incerte, ambigue e primigenie della natura. Zone in verità irreali, tra sogno e memoria, dove la divisione degli elementi non è avvenuta, dove natura e psichismo coabitano ancora”.
La casa è un poema, o meglio uno spazio mirabilmente limitato dove l’autore sembra potersi volta a volta ritagliare un’area residua da abitare. E in questo spazio incide, paziente, la propria riscrittura delle infinitesimali ragnatele di senso di un mondo in cui si trova immerso, misteriosamente ospite.
Andrea Ponso è nato a Noventa Vicentina nel 1975. Fa parte della redazione della rivista «Atelier» e collabora con «Movimento» (rivista del dipartimento di italianistica dell’Università di Swansea – Galles ) e altre riviste con contributi critici sulla poesia e la teoria della letteratura del novecento.
Suoi testi sono apparsi su varie riviste, tra le quali «Origini», «Tratti», «Atelier» e «Poesia». Nel 2003 ha pubblicato la plaquette L’ira del chiaro (edizioni d’arte Grafiche Fioroni)
È inoltre presente nelle antologie L’opera comune a cura di Giuliano Ladolfi (Ed. Atelier, 1999) e I poeti di vent’anni a cura di Mario Santagostini e Maurizio Cucchi (Stampa, 2000).
Ha curato e tradotto alcuni testi dal francese di Bernard Simeone.