Si afferma spesso da più parti che non bisogna togliere ai giovani il diritto di sognare, il desiderio di realizzare ciò in cui credono. Il sogno in molti casi è una speranza in più, un modo per non impedire alla fantasia di potersi incarnare. Vittorio ci ha provato fin da piccolo, cercando di dare corpo a quel pensiero che gli rubava le notti: correre. Ha provato con il calcio e poi caparbiamente con la corsa. Un inizio per gioco, quasi per spirito di emulazione nei confronti di un fratello considerato più forte, poi la consapevolezza che cresce in uno spirito ampiamente predisposto. Il sogno diventa scoperta quotidiana, certezza che lo sport, quello della corsa, rapisce il suo slancio interiore, la sua voglia di sfidare la realtà con la gioia e l’entusiasmo di chi vola di petto incontro al mondo e alle sue bellezze. Il sogno va di pari passo con la sua crescita sportiva, che diventa via via maturità di vita e di pensiero. Tagliare per primo il traguardo significa riprendersi quel primato che la scuola non gli aveva riconosciuto. Scopre che la sua corsa può diventare altro: testimonianza, solidarietà, approfondimento e conoscenza. Vince su terreni duri e faticosi, ma è sulle asperità della maratona e della corsa in montagna che matura la parte più esaltante della sua vita, sfidare se stesso e quel Monte Rosa che parlava spesso alla sua giovanile immaginazione. Nasce così la Laveno-Monte Rosa, corsa no-stop – 24 ore –ricordando Michela Badalin, che gli consente di realizzare compiutamente il suo sogno, sintetizzando in un’impresa i valori più belli dello sport. Quando il sogno diventa realtà? Forse compiutamente con questo libro in cui le emozioni di Vittorio Ciresa escono allo scoperto, lasciando intravvedere un personaggio unico per la sua capacità di coinvolgere emotivamente chi ama la bellezza dello sport.
Illustrato.
È nato a Cuvio (VA) il 4 settembre 1956. Ha iniziato a praticare l’atletica nel 1971, per una scommessa con suo fratello Renato. In quell’anno, il 6 giugno, ha corso la sua prima gara, il Giro della Valcuvia. Ha al suo attivo oltre trecento vittorie conseguite nelle specialità della maratona e della corsa in montagna. Nel 2007 ha compiuto un’impresa straordinaria: la no-stop - 24 ore, Laveno-Monte Rosa, ricordando Michela, un’atleta della sua società sportiva, morta tragicamente sul Passo Andolla, durante una passeggiata. È Presidente della ONLUS, Il Sorriso di Michela ed è Presidente dell’Atletica 3V, una società che esalta i valori della maratona e della corsa in montagna.
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