Il poeta è un artigiano, un artigiano della parola. La materia di cui dispone ha le stesse caratteristiche di qualsiasi altra pratica artigianale. Il prodotto del suo lavoro è perciò un manufatto, un oggetto estetico che trova la sua naturale espressione attraverso la parola che si realizza nella sua concreta presenza fisica sulla pagina. Partecipare ad un laboratorio poetico, perciò, significa soprattutto giungere a un fine pratico, che nel caso specifico è la pubblicazione di questa plaquette. I nove partecipanti a L’artigiano di versi, partendo da lettura e commento delle liriche di poeti contemporanei, dovevano successivamente presentare un loro componimento, rispettando il tema scelto dagli autori esaminati. La pubblicazione raccoglie alcune di queste poesie, risultato di un percorso temporaneo e parziale, è vero, ma anche auspicio di continuità in un genere come la poesia, sommerso e svilito da surrogati di maggiore presa mediatica e sterili operazioni commerciali, rendendo un servizio alla letteratura. La pubblicazione è in collaborazione con il Teatro Fontana di Milano.
Gli autori, con esperienze diverse e alcune pubblicazioni sono: Alfredo Alessio Conti, Antonio La Neve, Franco Lanfossi, Vincenza Francesca Longo, Riccardo Giuseppe Mereu, Alessandra Moro, Barbara Rabita, Luca Robertini, Giuliana Romano.
I giovani curatori Fabrizio Bernini e Marco Pelliccioli sono due validi poeti e operatori culturali. Hanno al loro attivo diverse pubblicazioni con case editrici di rilevanza.
Marco Pelliccioli è nato a Seriate (BG) nel 1982. Ha pubblicato: C’è Nunzia in cortile (LietoColle, 2014; Premio Albero Andronico), L’orfano (LietoColle-Pordenonelegge, 2016; Premio Colline di Torino); L’inganno della superficie (Stampa2009, 2019, Cinquina finalista Premio Città di Acqui Terme).
Del 2015 è il romanzo A due passi dal treno (Ed. Eclissi), segnalato dal Premio Calvino. Suoi testi sono apparsi su riviste e antologie, tra cui Giovane poesia italiana (Pordenonelegge, 2020), tradotta in inglese, francese, spagnolo e tedesco. Per il Teatro Fontana di Milano cura la rassegna La poesia e la fontana e i corsi di Poesia italiana e straniera dal Novecento a oggi. È vicedirettore del collettivo poetipost68.
Foto di Dino Ignani
Fabrizio Bernini, nato a Broni (Pavia) nel 1974, vive e lavora a Milano. Ha pubblicato La stessa razza (LietoColle, 2003, premio “Orta” Opera Prima e premio “Giuseppe Piccoli” Opera Prima). Del 2011 è la raccolta L’apprendimento elementare (Mondadori, Premio Fogazzaro). Suoi testi sono apparsi sull’«Almanacco dello Specchio». È tra i poeti delle antologie Nuovissima poesia italiana (a cura di M. Cucchi e A. Riccardi, Mondadori, 2004) e Velocità della visione. Poeti dopo il Duemila (a cura di M. Corsi e A. Pellegatta, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 2017). Ha tradotto versi di Pietro da Barsegapè in Visioni dell’aldilà prima di Dante (Mondadori 2017). La sua ultima raccolta è Il comune salario (Mondadori, 2018).
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