È questo un piccolo, garbatissimo canzoniere d’amore e dolore, dove l’amore prevale, ne è la forza, pur nelle continue screziature del male. Giovanni Ingino, in questa sua seconda uscita, fa fruttare al meglio la sua vena lirica, che pure serpeggiava in Il marchio del tempo, il libro d’esordio di due anni fa. E lo fa in virtù di due elementi di fondo: la verità del cuore e la sottile eleganza della scrittura, alimentata da un senso vivo della parola e del verso, dove la prima risulta al tempo stesso energica e discreta, mentre il verso si incide materico sulla pagina, pur nella sua brevità, proprio in virtù della fitta densità interna della parola poetica stessa.
A questo si aggiunga la chiarezza comunicativa di un testo che arriva subito al lettore senza alcun artificio, senza tratti di maniera, con asciutta raffinatezza, affrontando temi così difficili, nella loro normalità, con il controllo minuzioso di chi non può permettersi, moralmente, di “poetizzare” l’autenticità del sentimento.
Di questa edizione 300 copie sono numerate a mano.
Giovanni Ingino, di origini campane, è nato a Milano l’1 ottobre 1962. Dottore di ricerca in diritto civile, insegna fotografia presso la “Fondazione Humaniter”. Ha esposto presso gallerie d’arte a Milano, Roma, Amsterdam. Sue opere sono state presentate al Museo Diocesano di Melfi, all’Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio a Milano, al Museo dell’Arsenale e del Ducato Marinaro di Amalfi, alla Lega Navale Italiana di Napoli. Ha partecipato alla 3a Biennale d’Arte Contemporanea e del Design di Salerno.
Compare in antologie e riviste di poesia ed è autore della silloge Il marchio del tempo (LietoColle, 2017).
Premi e Riconoscimenti
MENZIONE D'ONORE AL 36° PREMIO DI POESIA E PROSA LORENZO MONTANO 2022
MENZIONE D’ONORE AL 47° PREMIO LETTERARIO CASENTINO “SEZIONE GIUSEPPE FRUNZI” ED. 2022
Recensioni