C’è un vasto, apertissimo spaziare in figure e situazioni, in visioni e immagini in questo nuovo libro di Marina Corona. Il suo movimento introduce personaggi, proposti in rapidi accenni essenziali, frequenta luoghi di un’esistenza condotta tra gioia e dolore, tra emozione e memoria, con attenzione al dettaglio forse rivelatore, ma vagamente ambiguo. Corona si avvale del costante riferimento a Eschilo, citato in esergo ad ogni capitolo, ma il tratto della sua poesia può spesso ricordare l’insinuante delicatezza – ma anche la crudeltà tagliente – della fiaba, richiamata nel tono, eppure nelle pieghe della narrazione di vicende che fiaba non sono in effetti mai. In questo suo procedere, minuzioso, capillare, dolce e sinistro insieme, l’autrice si avvale di presenze d’impronta poetica evidente: la luna, la rosa, gli alberi, i bambini, la notte e la luce, la casa ecc. Ma sono presenze sottratte ad ogni possibile lirismo di maniera, e questo grazie al tocco a sorpresa che la logica interna del suo testo sa offrire.
Marina Corona è nata a Milano nel 1949 e vissuto a Roma dal 1970 al 1994. Nel 1990 ha vinto il Premio Montale sezione inediti e la sua silloge è stata pubblicata nell’antologia di Scheiwiller All’insegna del pesce d’oro. Del 1993 è il libro di poesie Le case della parola per I quaderni del Battello ebbro. Per Jaca Book ha pubblicato nel 1998 L’ora chiara (Premio Montale sezione editi, Premio Gozzano, Premio Alghero-donna, Premio Circeo-Sabaudia, Premio “Maestrale” – San Marco) e nel 2006 I raccoglitori di luce (finalista premio Montano). Suoi testi poetici sono stati tradotti in spagnolo e inglese. Cura presentazioni di poeti e letterati contemporanei e letture di poesia presso il Circolo della stampa, Archivi del ’900 e La casa della cultura di Milano. Ha pubblicato i romanzi La storia di Mario (Robin, 2013), finalista al Premio Morselli, e La complice (Puntoacapo, 2018).
Premi e Riconoscimenti
QUARTA CLASSIFICATA PREMIO RAFFAELE CROVI 2019 – SEZIONE POESIA EDITA
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