In questo libro, Mario Fresa dà il meglio del suo lavoro poetico fino ad oggi. Un carattere molto evidente nella sua poesia è l’attento e lucido collegarsi agli esempi migliori di una tradizione poetica (secondonovecentesca) non così remota – segnata e resa vitale da una forte inquietudine interna e soprattutto (moderatamente) sperimentale. Fresa si muove su territori orizzontali, in cui i microeventi o i brandelli della quotidianità, non meno dei segnali di una riflessione attenta sulla perdita di senso del reale, vengono a mescolarsi nell’insieme di un tessuto prosastico molto variegato e carico di presenze. Percorsi narrativi con una serie notevole di personaggi in azione, caratterizzati da una forte dose di coloritura, anche ironica.
Mario Fresa è nato a Salerno nel 1973. Ha pubblicato i libri di poesia Liaison (2002, Premio Giusti Opera Prima), L’uomo che sogna (2004, Premio Capoverso), Alluminio (2008). Sue composizioni poetiche sono apparse su varie riviste, tra le quali «Paragone», «Almanacco dello Specchio», «Nuovi Argomenti», «Caffè Michelangiolo». È stato incluso nell’antologia Nuovissima poesia italiana, a cura di Maurizio Cucchi e Antonio Riccardi (2004). Ha curato insieme con Tiziano Salari un volume saggistico, La poesia e la carne (2009) e ha tradotto una scelta di epigrammi di Marziale (2011). È redattore della rivista «Levania» e del periodico letterario «Gradiva International Journal» di New York. Ha curato il Dizionario critico della poesia italiana. 1945-2020 (Società Editrice Fiorentina, 2021)
Premi e Riconoscimenti
MENZIONE SPECIALE PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTÀ DI COMO 2014
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