Già noto per una sua presenza nell’«Almanacco dello Specchio» Mondadori del 2009, presentato da Mario Benedetti, Lorenzo Caschetta porta a compimento il lavoro poetico svolto in questi anni con un libro di netta forza energica. In questo autore risalta in primo luogo il deciso senso di legame con le proprie radici lucane, alle quali continua, pur con discrezione e autocontrollo, a riferirsi, pur vivendo da sempre in Emilia. Queste radici sono sia familiari, come si può capire da tanti dettagli, quanto culturali, tanto è vero che il suo rapporto con l’esempio di Rocco Scotellaro è sempre dichiarato come una discendenza: naturale, ma anche fortemente voluta, esito di una scelta precisa e consapevole. In Convalescenze risalta un legame dell’autore con le cose, con il mondo che lo circonda quotidianamente, al tempo stesso vivissimo e sofferto. Quella di Caschetta è una poesia esistenziale di inquietudine a tutto campo, ininterrotta, che si esprime attraverso i documenti della realtà personale spesso trasfigurati, ampliati in immagini anche violente che dilatano un percorso che, pure, stilisticamente appare controllatissimo. Caschetta è poeta che rasenta di continuo una dimensione di umiltà, nella quale, a volte, si sprofonda con esiti espressivi di un’asprezza lacerata, dentro un paesaggio povero, tutt’altro che confortevole. Si tratta, certo, di un poeta lirico, in continua tensione, ma di un poeta lirico che appare come fisicamente inchiodato a una sua dimensione di quotidiano strazio.
Lorenzo Caschetta è nato il 4 gennaio 1975 a Modena, dove risiede, da genitori lucani. Il suo primo libro di poesie Carta annonaria (LietoColle, 2005) ha vinto il Premio Saba, Sezione Poesia Giovane – Opera Prima. Suoi componimenti sono usciti nel 2009 sull’«Almanacco dello Specchio» Mondadori. Con questa casa editrice ha pubblicato nel 2013 la raccolta di poesie Convalescenze.
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